Il brand cinese Geely sta ridefinendo le partecipazioni aziendali, con un’offerta pubblica sull’acquisto di Zeekr che è stata appena svelata.
La Cina ha acquisito una posizione di forza impressionante nel campo dell’automotive, facendosi notare a livello globale per via delle sue innovazioni tecnologie. Al momento, le vetture ad emissioni zero cinesi sono le più competitive in assoluto, grazie a dei prezzi economici e ad un vantaggio tecnico evidente sulla concorrenza. L’avanzata di veri e propri colossi del paese del Dragone preoccupa il resto del pianeta, come dimostrato dai dazi imposti dagli USA e dall’Unione Europa contro questi marchi.
L’ultima novità in Cina riguarda quanto deciso da Geely Automobile Holdings, che vuole ordinare nel migliore dei modi le partecipazioni aziendali. La casa asiatica vuole lanciare un’offerta pubblica d’acquisto per il brand Zeekr, che fa parte del colosso cinese, in modo da depistarla dalla Borsa di New York. L’obiettivo è quello di riacquistarne il controllo totale, ed ora andremo a scoprire quali sono le prime offerte emerse.
L’offerta vale la bellezza di 2,2 miliardi di dollari, che al cambio attuale sono 1,94 miliardi di euro, ed è relativo al 34,3% del capitale sociale. Geely detiene il 65,7% delle azioni, a seguito della quotazione avvenuta un anno fa, in base ad una valutazione di 6,8 miliardi. La Zeekr può vantare ora una capitalizzazione di 5,7 miliardi, inferiore all’offerta di 6,52 miliardi presenta da Geely. Quest’ultima ha la volontà di portare avanti la semplificazione del perimetro operativo di cui ha parlato Li Shufu, il presidente del gruppo.
Uno dei targa principali è quello di aumentare l’integrazione e le sinergie all’interno dei marchi, oltre che abbassare i costi. Dunque, è proprio il gran capo Li Shufu a puntare al controllo di Zeekr, in modo da semplificare la catena di controllo dei marchi, come già accaduto con Volvo e Polestar. C’è da affrontare un periodo ricco di tensioni, con i dazi che fanno paura, e con gli Stati Uniti, come vedrete, i rapporti sono molto tesi. In una recente lettera che è stata inviata dai politici repubblicani statunitensi alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, è stata richiesta l’uscita di ben 25 costruttori cinesi dal listino a stelle e strisce.
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