In casa Toyota c’è sempre voglia di investire, e questa volta, è l’Italia la fortunata. Tutti i dettagli su un piano che può rilanciarci.
Conosciamo alla perfezione il grande potenziale economico ed industriale della Toyota, primo marchio automobilistico al mondo, con oltre 10 milioni di veicoli prodotti e venduti ogni anno. Ebbene, la casa giapponese ha ora annunciato un’importante investimento in Italia, un paese in cui la situazione, in campo automotive, non è certo rosea. L’unico produttore di auto dalle nostre parti è Stellantis, la cui produzione è precipitata sotto il mezzo milione di unità nel 2024.
Purtroppo, Toyota non produrrà auto dalle nostre parti, ma lo sforzo fatto per il nostro paese è comunque notevole, e rende bene l’idea di quanto la casa del Sol Levante voglia ampliarsi per migliorare l’aspetto logistico. Al giorno d’oggi, il brand in questione è impegnato su più fronti ed ha appena annunciato la costruzione di ben 15 auto elettriche che debutteranno nel prossimo biennio, pur proseguendo lo sviluppo di veicoli termici ed ibridi. Andiamo a questo punto a scoprire che tipo di investimento è stato fatto in Italia e dove saranno create le tante opportunità di lavoro in chiave futura.
Leonardo Salcerini, amministratore delegato della divisione Toyota Material Handling Italia, ha annunciato la grande novità a “Repubblica“: “Si tratta del più grande investimento in infrastrutture della Toyota fatto in Italia, per oltre 50 milioni di euro“. Material Handling Italia è la società che per il marchio giapponese cura le vendite nel nostro paese, così come il noleggio e l’assistenza sui carrelli elevatori prodotti dalla divisione Material Handling.
Sia la ToyotaMaterial Handling Italia che la Material Handling hanno la loro sede principale a Bologna, ed il reparto italiano vanta quattro centri a San Lazzaro, Crespellano, Angola e Casalecchio di Reno. L’obiettivo è quello di realizzare una nuova sede a Valsamoggia, in provincia di Bologna, per cui sono stati investiti 50 milioni di euro. Il terreno scelto è quello accanto alla Philip Morris, ed il CEO Salcerini ha spiegato quelle che sono le intenzioni del gigante giapponese.
Ecco quali sono i dettagli dell’operazione: “Realizzeremo 22.000 metri quadrati coperti di officine, 3.000 servizi su un terreno da 80.000 quadrati e 5.000 uffici. L’edificio sarà ad impatto zero, come ci hanno chiesto dal Giappone, ed il progetto dovrebbe ospitare anche un distributore ad idrogeno per i nostri carrelli. Siamo in attesa delle ultime autorizzazioni dalle istituzioni, ma posso dire che gli azionisti hanno già riconosciuto lo stanziamento dei fondi necessari, e prevediamo un massimo di due anni per completare i lavori. La nuova sede porterà a tante assunzioni, che ancora non possiamo quantificare in un numero preciso“.
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