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Elkann vuota il sacco su Stellantis e gli altri marchi: c’è un grosso problema e c’è di mezzo Trump

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Davide Russo

John Elkann, erede dell’impero economico degli Agnelli, si è mostrato preoccupato per l’escalation dei dazi imposti da Trump che metteranno nei guai le Case costruttrici.

Tra i marchi del Gruppo Stellantis, Fiat ha registrato un -41,1% di immatricolazioni a dicembre rispetto allo stesso mese del 2023. Il gruppo ha perso anche a novembre il 18% sullo stesso mese del 2023. Il primo trimestre del 2025 non è iniziato in modo positivo. A pesare su questi dati di certo ci sono i dazi di Trump che destano non poca preoccupazione in John Elkann.

John Elkann (ANSA) – Derapate.it

Il nipote di Gianni Agnelli ha parlato all’assemblea degli azionisti del gruppo: “In Europa le normative sulle emissioni di CO2 hanno imposto un percorso irrealistico di elettrificazione, scollegato dalla realtà del mercato. In effetti, i governi europei hanno ritirato, a volte bruscamente, gli incentivi all’acquisto e l’infrastruttura di ricarica rimane inadeguata. Di conseguenza, i consumatori tardano a passare ai veicoli elettrici“.

Inoltre, Elkann, già critico sui regolamenti, ha osservato anche alle politiche protezionistiche della Casa Bianca con un pizzico di preoccupazione. A suo avviso, infatti, l’intera industria automobilistica occidentale è in pericolo, ancor più di fronte a una concorrenza cinese sempre più aggressiva. “Con l’attuale percorso di tariffe dolorose e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana e quella europea sono a rischio“, ha aggiunto il Presidente di Stellantis e di Ferrari.

Automotive in crisi nera in Europa

Parole di sconforto e di profonda preoccupazione per Elkann, ma uno spiraglio di ottimismo c’è ancora se il dialogo resta aperto con il Presidente Trump. I numeri, però, sono ancora molto negativi. “Vorrei iniziare dicendo che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente“.

L’ansia di Elkann per Stellantis (Ansa) Derapate.it

Dai profitti in calo del 70% a 5,5 miliardi di euro, e la distribuzione di un dividendo unitario di 0,68 euro, sono emersi risultati pessimi. Un mea culpa, e il pensiero va all’erede di Carlos Tavares che non è stato ancora trovato. Le scelte di Trump stanno mettendo sotto scacco l’Europa tutta e le scelte del gruppo Stellantis. Il futuro è ancora da scrivere, ma la preoccupazione resta. Il 2025 sarà un anno difficile, ma c’è speranza per una reale ripresa nel 2026. Le condizioni dipenderanno da tanti fattori, in primi la Cina dovrà subire una frenata.

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