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Stellantis sotto accusa dall’America: il gesto che non scende giù oltreoceano

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Davide Russo

Un tempo il sogno americano si esprimeva attraverso una immagine “cool” degli Stati Uniti. Il colosso europeo è stato accusato di pubblicità ingannevole.

L’identità di un prodotto è la forza del prodotto stesso. L’orgoglio americano da sempre si identifica in marchi che sono espressione di una grande storia comune, Dodge, Jeep e Ram. L’ente di controllo della pubblicità ha affermato che Stellantis fa pubblicità ingannevoli, dove i veicoli prodotti erano 100% Made in Usa.

Jeep, Stellantis nel mirino – Derapate.it

Dodge, Ram e Jeep hanno lanciato lo scorso fine settimana spot pubblicitari che si vantavano della loro tradizione americana, un tema di attualità a causa dei dazi del 25% imposti dal Presidente Trump su auto e ricambi d’importazione. L’organismo di controllo indipendente ha scritto a Stellantis, sostenendo che i suoi veicoli non sono effettivamente “fabbricati in America” ​​secondo i termini stabiliti dalla Federal Trade Commission.

Le auto seppur prodotte in America beneficiano nell’assemblamento di componenti spediti da Paesi di tutto il mondo. Mentre molti componenti provengono dagli Stati Uniti, altri potrebbero provenire da Messico, Canada, Asia o Europa. “Tale inganno è particolarmente dannoso quando, come in questo caso, viene diffuso in un momento particolarmente vulnerabile per i consumatori statunitensi che acquistano automobili“, ha annunciato Truth in Advertising nella sua lettera alla casa automobilistica.

Stellantis sotto accusa negli Usa

La denuncia è frutto di un’indagine che sembrerebbe fondata, che ha un peso specifico in questo momento così delicato. Persino la Model 3 di Tesla contiene il 12,5% di componenti importati. Non è discussione solo la credibilità del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA, ma anche il rapporto fiduciario con la clientela. Le ragioni dell’ente di controllo sono fondate e gli annunci di YouTube sono stati rimossi in modo da poter essere modificati per rendere più chiare le origini dei veicoli. Quindi nessuno è esente da questo fenomeno. Con i dazi voluti da Donald Trump tutti i brand hanno degli scheletri negli armadi in termini di componentistica straniera.

Stellantis, il marchio Jeep sotto accusa – Derapate.it

Stellantis ha tutto il diritto di vantarsi degli stabilimenti di assemblaggio dei suoi marchi negli Stati Uniti, che creano posti di lavoro e rafforzano l’economia americana, ma non può abbellire illegalmente la quantità di produzione che avviene a livello nazionale“, ha scritto Truth in Advertising nella sua lettera alla casa automobilistica. Di certo la soluzione è una migliore e più trasparente comunicazione dei prodotti commerciali.

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