Le fabbriche auto diventano industrie belliche? Il clamoroso piano del Governo che divide l’Italia

Il settore automotive, come ben noto, affronta una fase di terribile crisi, e l’Italia sta pensando ad una sorta di conversione bellica.

L’Italia è uno dei paesi europei in cui la crisi del settore automotive si è sentita in maniera più marcata, e la conferma arriva dal crollo della produzione che si è registrato negli ultimi anni. Secondo il rapporto Fim-Cisl, diramato da qualche mese a questa parte, in Italia sono state prodotte appena 475.090 veicoli nel 2024, pari ad un calo del 36,8% rispetto al 2023, quando la produzione aveva toccato quota 751.384 veicoli, già in netta diminuzione rispetto al passato.

Prima dell’avvento del gruppo Stellantis, unico produttore, al giorno d’oggi, di auto in Italia, venivano realizzate oltre 1 milione di unità ogni 12 mesi, un numero impossibile da raggiungere attualmente. Il Governo di Giorgia Meloni sta pensando alla riconversione bellica come soluzione alla crisi dell’industria automobilistica, un’idea che potrebbe prendere piede date anche le crescenti tensioni internazionali. Andiamo a scoprire i particolari su questa vicenda.

Italia, il piano del Governo per superare la crisi dell’auto

Il mondo non vive una fase di pace tra i vari paesi, e la tensione è in costante aumento visto ciò che sta accadendo in Ucraina, ma anche tra Palestina ed Israele. In base a quanto riportato in questi ultimi giorni dal “Corriere della Sera, il Governo di Giorgia Meloni potrebbe riconvertire l’industria automobilistica in industria bellica. Questo piano vedrebbe coinvolti i ministri dell’Economia, delle Imprese e della Difesa. Anche la Germania si starebbe muovendo in tal senso, con l’Italia che ha pensato a questo piano per salvare la filiera produttiva ed i posti di lavoro, ma è chiaro che un’idea di questo tipo non possa non sollevare polemiche e preoccupazione, soprattutto dalle opposizioni.

La premier Meloni starebbe pensando seriamente a questo progetto, anche se, ovviamente, non si può pensare che si tratti di un processo che si concretizzerà nel breve periodo. Giorgio Mulè, esponente di Forza Italia, ha fatto presente che questo  progetto potrebbe iniziare in alcune Regioni del nostro paese, iniziando dalla formazione per il personale, con la spinta dei finanziamenti di fondi europei. Iveco Defense, Rheinmetall e la Leonardo stanno già prendendo informazioni su un futuro in cui l’Italia potrebbe militalizzarsi, avviando nuovi studi. Ed anche la Ferrari pare aver preso qualche informazione in tal senso, ma vediamo se in futuro ci saranno novità più concrete in tal senso.