Il mondo dei motori continua a zoppicare in Europa, e dopo la crisi tedesca, anche l’Italia vive momenti drammatici. Ecco i dettagli.
La sofferenza del settore motoristico in terra europea sta diventando sempre più preoccupante, e questo ci viene confermato dalle ultime, drammatiche notizie che arrivano dal Vecchio Continente. A far tremare l’ambiente non c’è solo il tracollo della Volkswagen e di Stellantis, giganti del settore automotive che hanno perso il loro predominio ritrovandosi costretti a limitare la loro produzione ed a licenziare migliaia di lavoratori, che hanno pagato per scelte errate da parte dei vertici.
Dalla Germania, ad esempio, sono arrivati diversi fallimenti che riguardano aziende di componentistica, come la famosa Gerhardi che ha chiuso dopo circa due secoli e mezzo di attività. Bosch e Schaeffler hanno tagliato migliaia di posti di lavoro e sono state costrette a ridurre la produzione, dal momento che, banalmente, i costruttori vendono molte meno auto rispetto al passato, ed i vari brand necessitano di un numero limitato di componenti. Negli ultimi mesi, anche un’azienda italiana ha alzato bandiera bianca, ma questa volta, siamo nel campo delle due ruote. Ecco di chi si tratta con esattezza.
Le moto elettriche sono, se possibile, messe peggio delle auto ad emissioni zero, ed i vari brand che hanno puntato su di esse stanno pagando dazio. Questo è il caso dell’italiana Energica Motor Company, che dopo essere finita sotto il controllo di Ideanomics ha ora dichiarato bancarotta. Infatti, si è andati nella direzione che porta verso la liquidazione giudiziale per insolvenza, con conseguente stop alla produzione dell’azienda e licenziamento dei lavoratori. L’amministratore delegato, Livia Cevolini, in una dichiarazione riportata dal “Corriere della Sera“, ha affermato che non era possibile prendere altre decisioni diverse da questa.
Ecco cosa ha affermato: “In quanto socio di minoranza, la mia famiglia ha il compito di tutelare gli interessi anche di altre aziende, e dei loro dipendenti. Il finanziamento di Energica è già stato superiore alla quota, ed è la legge, a questo punto, che ci obbliga a fermarci“. Dunque, un’altra azienda che si era avvicinata ed interessata alle nuove tecnologie ha dovuto alzare bandiera bianca, e nulla fa ben sperare in chiave futura.
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