Seguendo il diktat del Governo il sistema dei pedaggi è destinato a cambiare a tal punto da rendere tutto uniforme sul territorio.
I pedaggi autostradali rappresentano una tegola per gli italiani. Rispetto a tante altre realtà europee con servizi e strade migliori, il sistema implica degli esborsi molto sostenuti. Per coloro che devono viaggiare lungo il territorio in macchina per lavoro c’è una novità che cambierà gli scenari.
Per risparmiare negli spostamenti di zona in zona, occorre trovare un modo per poter risparmiare denaro in tal modo da non aggiungere ulteriori euro alla cassa. Dal 2025 la situazione relativa ai pedaggi autostradali è destinata a cambiare alle nostre latitudini. Cambieranno le abitudini di tutti i viaggiatori, indipendentemente dalla periodicità con cui tendono a spostarsi, a causa del DDL Concorrenza del Governo che incide in maniera determinante sulle tariffe.
I rincari ai pedaggi autostradali stanno rendendo la vita difficile agli automobilisti, in particolar modo nelle zone di maggiore percorrenza. Per creare un sistema quanto più possibile democratico, attraverso il DDL Concorrenza, il Governo è sceso in campo con l’obiettivo di “tenere sotto controllo i pedaggi”, come rivelato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
Per le concessioni che scadranno dal 2025 è previsto un nuovo sistema di regolazione fondato sull’applicazione di un nuovo modello tariffario, già testato in 4 concessioni tuttora operative. Questo porterà a distinguere la tariffa in tre componenti. Le prime due saranno di competenza del concessionario (la componente tariffaria di gestione e quella di costruzione), mentre la terza (componente tariffaria per oneri integrativi) sarà ad appannaggio del concedente ovvero dello Stato. Sarà chiamato “extragettito” e consentirà di recuperare i finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione del sistema infrastrutturale a pedaggio.
Le cifre accumulate extra dovranno essere sfruttate “per realizzare gli investimenti autostradali, compresa la messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione, senza incrementare i pedaggi”, si legge nella nota del ministero, diffusa a seguito dell’approvazione del DDL Concorrenza. Il nuovo modello “prevede inoltre che le future concessioni non supereranno di regola i 15 anni”. Le concessioni ancora in essere dovranno arrivare a naturali scadenze tassative per la revisione del Piano economico finanziario. Ora il decreto approvato in Cdm deve essere convertito in legge, ma la strada governativa è stata tracciata.
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