Gli alfisti sognano di rimettere le mani su una nuova serie della MiTo. La compatta di segmento B ha lasciato un vuoto tangibile nella gamma Alfa Romeo.
In un mondo popolato da sempre più SUV, gli amanti del Biscione vorrebbero provare l’ebrezza di guidare, nuovamente, una nuova gen di MiTo. Il marchio facente parte dell’universo Stellantis, nel giro di pochi anni, ha lanciato tre vetture a ruote che alte. Il motivo? E’ quello che vuole la clientela e senza tanti giri di parole lo ha dichiarato anche il numero 1 del marchio, Jean-Philippe Imparato.
Alfa Romeo potrebbe tornare a fare la voce grossa nel segmento delle hatchback compatte. L’ultima MiTo è uscita dalla catena di montaggio dello stabilimento di Torino in Italia nel 2018. Con i fatturati messi in regola dai SUV il brand milanese potrebbe ripuntare su una erede della MiTo in salsa elettrica. Sebbene i numeri delle elettriche non siano favorevoli, tutti i principali marchi europei stanno valorizzando la tecnologia alla spina per rispondere alle stringenti scadenze sui motori diesel e a benzina del 2035. L’Alfa Romeo ha posticipato i buoni propositi su una gamma full electric, ma presto o tardi promuoverà tutte le nuove auto in una versione EV.
Per fortuna, da quello che si vocifera, la nuova gen di MiTo dovrebbe rimanere fedele alle radici compatte della prima serie. Secondo altri potrebbe evolversi in un comodo crossover che tanto piacciono ai giovani. Al di là delle forme, se sarà elettrica dovrebbe utilizzare la piattaforma e-CMP, ovvero la medesima architettura utilizzata sulla Peugeot e-208 e sulla Opel Corsa-e. Altri scenari mettono la prossima MiTo sulla stessa piattaforma della Fiat 500 o della costruzione STLA Small.
Le illustrazioni digitali in basso provengono dallo specialista kdesignag che su Instagram in poche ore ha fatto scendere una lacrimuccia ai puristi. Secondo il designer la nuova MiTo sarà una compatta crossover con diversi elementi in comune con il più piccolo SUV della gamma. La Junior è, facilmente, riconoscibile come un’Alfa Romeo grazie alla tipica griglia e gli ampi gruppi ottici, con curve morbide e archi muscolosi. Si sente la mancanza della sportività nuda e cruda del Biscione.
Il designer ha immaginato set di ruote tipiche dell’Alfa Romeo e ha virtualmente applicato una finitura di vernice bicolore che unisce, magistralmente, il rosso scuro sulla maggior parte dei pannelli della carrozzeria con il nero sulle sezioni superiori, inclusi gli specchietti retrovisori, i montanti e il tetto. Sul piano estetico la vettura ha un look sportivo come la progenitrice.
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