Al suo interno il Gruppo Stellantis vanta una miriade di marchi di alto spessore. Uno in particolare è finito nel mirino di un ereditiero milionario.
Il Gruppo Stellantis, creato nel 2021 dall’unione tra PSA e FCA, presenta i seguenti marchi: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroen, Comau, Dodge, DS Automobiles, FIAT, FIAT Professional, Free2Move, Jeep, Lancia, Leasys, Maserati, Mopar, Opel/Vauxhall, Peugeot, RAM, SRT e Teksid. Si tratta di un colosso dell’Automotive, nella top 5 mondiale, capace di ammaliare in America e in Europa per modelli all’avanguardia.
Il Gruppo italo-francese, l’anno scorso, ha registrato numeri da capogiro. I ricavi netti di Stellantis hanno toccato la cifra record di 189,5 miliardi, con un miglioramento del 6% rispetto al già positivo 2022. L’utile netto, in crescita dell’11%, è schizzato a 18,6 miliardi di euro. Oramai è tra i costruttori più solidi al mondo e che sta puntando sulla tecnologia elettrica per continuare a crescere in America, Asia e Africa, oltre all’America e al Vecchio Continente. L’obiettivo di Stellantis risiede già nella parola stessa, ovvero dal verbo “stello” che significa “essere illuminato di stelle”.
Lo scorso anno sono arrivati agli azionisti del Gruppo ben 6,6 miliardi di euro sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con una crescita del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. L’idea di creare un colosso dell’Automotive è nata per colmare il gap sulla tecnologia elettrica. La strategia del Presidente John Elkann si è rivelata essere positiva perché la FIAT ha cambiato volto con il lancio di tantissimi modelli alla spina. Vi sono brand del Gruppo che stanno facendo fatica a tenere il passo dei migliori. Maserati, in primis, sta soffrendo di una crisi che ha spinto il CEO Carlos Tavares a minacciare i marchi con fatturati in rosso di uscire dalla potente alleanza italo-francese.
Chrysler, DS, Lancia e Vauxhall non stanno ottenendo risultati in linea con le aspettative. Per il brand americano sarebbe arrivata una offerta sensazionale. Il pronipote di Walter P. Chrysler, Frank B. Rhodes, Jr., ha chiesto, espressamente, ai vertici di Stellantis di riprendersi la Chrysler, oltre alla Dodge e alla Plymouth. Si tratta di marchi iconici in America, ma che hanno perso lustro, schiacciati anche dalla concorrenza asiatica.
Nel secondo trimestre Stellantis, negli Stati Uniti, ha venduto appena 344.993, con un calo del 21% rispetto allo stesso periodo del 2023 (434.648 veicoli venduti). Sono state commercializzate appena 316 FIAT. L’ Alfa Romeo ha registrato un aumento del 8%, tuttavia Jeep è calata del 19%, Ram del 26%, Chrysler del 19% e Dodge del 17%. Il crollo degli utili ha portato il pronipote di Chrysler a fare una proposta per rivoluzionare il marchio. Per ora l’offerta è stata respinta al mittente. Nulla vieterà a Stellantis di cambiare strategia in futuro.
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