Finisce qui l’avventura per la mitica automobile italiana, è troppo costosa rifarlo. Si spengono i riflettori per questa vettura.
Se c’è qualcosa di cui può andare fiera l’Italia, nel bene o nel male, questa è sicuramente legata al settore automobilistico. Fin dall’inizio della produzione di autovetture, infatti, il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo di spicco. Dalla Fiat alla Ferrari, dalla Lancia alla Lamborghini, dalla Maserati all’Alfa Romeo.
Sono tanti i marchi italiani di successo, che ancora oggi continuano a realizzare risultati davvero molto speciali e a dir poco straordinari sotto tutti i punti di vista.
Anche se, purtroppo, questa volta siamo chiamati a dire addio a una vettura molto apprezzata da fan, automobilisti vari e anche dagli addetti ai lavori. Purtroppo non la vedremo più in commercio, con la decisione che pare essere davvero definitiva. Ecco su quale automobile italiana si sono spenti i riflettori.
Un’altra automobile italiana, dopo la Fiat 500, dirà addio al mercato: l’Abarth 595. La vettura, lanciata nel 2008 sul mercato, è rimasta in listino per 16 anni e veniva prodotta all’interno dello stabilimento polacco di Tychy, che adesso smette di realizzarla. L’impianto si occuperò in futuro della nuova Lancia Ypsilon e dell’Alfa Romeo Junior. Ma perché è stata presa questa decisione? In verità si tratta di una scelta di Stellantis, che sapeva benissimo di dover prendere una certa scelta (in un senso o nell’altro).
L’Unione Europea, infatti, a partire dallo scorso luglio ha deciso di imporre alle automobili il montaggio dei sistemi di sicurezza ADAS basilari. Tecnologie abbastanza comuni e necessarie per la salvaguardia della sicurezza stradale, considerando i tanti feriti e i troppi decessi che ancora oggi avvengono in strada. E così arriviamo alla decisione di Stellantis, che non ha voluto apportare alcuna modifica a vetture come l’Abarth 595. Una decisione differente rispetto a quella intrapresa da società come Dacia, che si è adeguata, onde evitare il ritiro dal mercato della Sandero, della Duster e della Jogger.
Il Gruppo italo-francese, invece, ha deciso di apporre una croce sulla 500 e sull’Abarth 595. Troppo elevato l’investimento da effettuare per vetture comunque già datate. Meglio spendere soldi per il futuro invece di tenere in piedi il ‘passato’ ad oltranza. Una decisione che può fare discutere, ma sicuramente seguitata da una logica tutt’altro che discutibile. La strada intrapresa da Stellantis appare più chiara che mai, e di sicuro donerà benefici all’azienda negli anni che verranno.
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