Il Governo ha espresso molte perplessità sui nuovi limiti di velocità e ha già chiesto un confronto: molto presto potrebbe cambiare tutto.
Il rispetto del limite di velocità è uno dei punti principali del Codice della Strada. Mantenere la velocità entro i limiti consente di non correre rischi e garantire la sicurezza di sé stessi e degli altri viaggiatori. Tuttavia, dato che troppo spesso gli automobilisti e i motociclisti tendono ad andare troppo veloce anche sulle strade urbane, un’importante città italiana ha scelto di adottare nuove regole che stanno facendo molto discutere.
Stiamo parlando del progetto Città 30 entrato in vigore da qualche giorno a Bologna, che obbliga i conducenti dei veicoli a non superare il limite dei 30 km/h su diverse strade del centro cittadino. Le sanzioni, in caso di mancato rispetto di questo limite di velocità, possono andare da un minimo di 29,40 euro (con superamento del limite entro i 10 km/h) a un massimo di 845 euro con decurtazione di 10 punti dalla patente e sospensione della stessa da 6 a 12 mesi se il limite viene superato di oltre 60 km/h.
Il limite dei 30 km/h non riguarda le strade al di fuori delle zone previste nel progetto Città 30: tanto per fare un esempio, sui Viali di Circonvallazione il limite resta a 50 km/h, tranne che nel tratto antistante la stazione di Bologna.
Tuttavia le nuove regole hanno già scatenato molte proteste da parte dei cittadini bolognesi: la contestazione è arrivata fino a Roma e ha portato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a volerci vedere più chiaro. Matteo Salvini, titolare del dicastero, ha infatti espresso tutte le sue perplessità sul progetto ‘Bologna Città 30’ tanto voluto dal sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore. Per il numero uno della Lega, infatti, il limite dei 30 km/h imposto su molte strade bolognesi non è ragionevole.
Stando a una nota diffusa proprio dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, questo limite di velocità così basso rischia di creare più problemi che benefici ai cittadini, specialmente ai lavoratori. Il Ministero ricorda comunque che la sicurezza stradale è una delle priorità assolute per il ministro Salvini e per questo si dice pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per “verificare soluzioni alternative” a questo progetto.
Sempre il Ministero, concludendo, ricorda che le fughe in avanti possono poi essere smentite dai giudici, come già accaduto a Milano in merito all’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco.
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