Tragica notizia nel mondo del motorsport, con un’icona dei motori che purtroppo non ha sconfitto la sua grave malattia.
C’è stato un periodo storico nel quale la maggior parte dei piloti periva in gara, con le norme di sicurezza che erano davvero limitate e tutt’altro che una garanzia per gli sportivi. Gli anni ’50 e ’60 si sono macchiati del sangue dei campioni che cercavano di emozionare la gente con le loro imprese su auto e su moto, ma per fortuna molti altri hanno potuto raccontare ai posteri le proprie imprese.
C’è chi poi ha saputo anche combattere per i propri diritti e per una società più giusta, con le donne che nel motorsport in quegli anni avevano una voce rilevante. L’Italia in particolar modo ha dimostrato di non essere per nulla chiusa, anzi in ogni categoria è il Belpaese che ha fatto conoscere al mondo intero le grandi qualità delle ragazze in pista.
Lo si è visto con il caso di Maria Teresa de Filippis, primissima a correre in F1, e anche con Lella Lombardi, unica donna di sempre nella storia della più importante competizione motoristica a ottenere dei punti. Se c’è però una competizione che ancora oggi si dimostra estremamente dura da un punto di vista fisico e con la sicurezza che non sempre è sufficiente per evitare infortuni è il motocross.
Per questo motivo è incredibile notare come negli anni ’50 e ’60 dall’Italia sia stato possibile ammirare la prima storica donna a gareggiare con queste moto. Si tratta di Paola Dolci, una ragazza che riuscì a dimostrare grandi capacità, mettendo in chiaro come anche le donne avessero diritto di gareggiare nelle competizioni motoristiche.
Era il 1955 quando per la prima volta la romana Paola Dolci decise di entrare a far parte del mondo del motocross, prendendo parte a una gara della Classe 50 a Monterotondo. Si trattava di un passaggio derivato dopo alcune prove più che positive in alcuni circuiti sterrati nella periferia romana e dopo un paio d’anni salì di cilindrata.
Nel 1957 infatti utilizzò una MV 125 per le gare fuoristrada, ma fu nel 1959 che passò alla Laverda, la casa con la quale instaurò il più grande rapporto di collaborazione della carriera. Paola Dolci infatti riuscì a disputare grandissime gare, tanto è vero che arrivò seconda in occasione della Coppa Carnevale a Frascati in quell’anno.
L’evento che la fece però salire alla ribalta fu nel 1964, quando riprese in mano la MV 125 e si piazzò ancora una volta al secondo posto alle spalle di Mario Papi, un grande campione del tempo, in vista della Torraccia. Rimase in pista per oltre 20 anni e furono diversi i piazzamenti onorevoli, con Paola Dolci che corse prettamente nelle competizioni regionali e alcune volte nazionali.
Non era però un pilota a tempo pieno, infatti divideva la passione per le corse con la gestione di un negozio che vendeva degli oggetti domestici, perfetti per poter fare dei regali. Una vita all’interno di esso che mollò solo l’anno scorso quando le venne diagnosticato un tumore e così si è spinta una delle grandi pioniere della storia del motorsport.
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