Credete che le versioni Quadrifoglio Verde dei modelli Alfa siano le auto più potenti mai prodotte dal brand? Non avete mai visto questo mostro, degno di una Formula Uno moderna…
La casa italiana Alfa Romeo ad oggi vive un momento di rinascita dopo anni in cui il marchio, considerato premium dall’amministrazione del Gruppo Stellantis a tutti gli effetti, non ha attraversato bei momenti. Eppure, nel corso del novecento la casa italiana era famosa per le sue vetture sportive e si è pure tolta qualche soddisfazione nel mondo delle competizioni. Lo faceva grazie ad automobili come questa.
Incredibile pensare che uno dei modelli più cattivi e feroci di Alfa Romeo sia derivato da una berlina che, per quanto rispettabile e molto amata dai collezionisti apparentemente, non è esattamente il veicolo più potente costruito dal brand. Stiamo parlando di una berlina presentata negli anni ottanta e famosa per le sue grandi dimensioni e la linea particolare.
La vettura in questione è la berlina Alfa Romeo 164 costruita a cavallo tra il 1987 ed il 1997. Ideata per sostituire la sfortunata 90 e sostituita a sua volta dalla famosa 166 che avrebbe ricevuto forse anche più successo, la 164 era un’automobile comfortevole e capace di rendere un viaggio un’esperienza memorabile. Pochi però ricordano il suo passato “competitivo” e soprattutto, questo folle modello da corsa.
Negli anni novanta la FIA, lo stesso ente che gestisce la Formula Uno, aveva in mente di creare un campionato noto come Production Car in cui avrebbero potuto correre grosse berline sovrapotenziate basate su automobili prodotte in serie, qualcosa di molto simile a quello che abbiamo visto con il Gruppo B nel mondo dei rally internazionali. Alfa Romeo valutò seriamente la possibilità di iscriversi e scelse la 164 come papabile candidata.
Lavorando grazie al suo reparto corse la casa italiana mise in strada, o meglio in pista, una versione potenziata all’inverosimile della 164. Passata alla storia come Alfa Romeo 164 Procar, la vettura in questione montava uno spaventoso motore da 3,5 litri V10 sviluppato da quello da Formula Uno del marchio e capace di erogare 620 cavalli di potenza. L’auto disponeva tra le altre cose di una carrozzeria in kevlar e sospensioni deformabili, anche queste derivate direttamente dal massimo campionato sportivo.
La cosa più emozionante della storia è che per omologarla, Alfa Romeo avrebbe dovuto produrre una serie limitata di automobili identiche per il mercato civile. Purtroppo, pochi mesi dopo la FIA ci tolse del tutto la possibilità di guidare la cosa più simile ad una Formula Uno da strada costruita da Alfa perchè il campionato venne annullato. Il disappunto che stiamo provando è inenarrabile.
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