La Ferrari esce con la coda tra le gambe dal GP di Gran Bretagna, con una grossa delusione che anche il boss non trattiene.
La riscossa della Ferrari in Austria è stata prontamente messa da parte dalla dura realtà rappresentata dal Gran Premio di Gran Bretagna. La SF-23 è tornata ad essere ben distante dall’essere seconda forza, surclassata, a livello di ritmo, non solo dalla Mercedes, ma anche da una rivitalizzata McLaren che con Lando Norris ed Oscar Piastri ha chiuso al secondo ed al quarto posto.
Charles Leclerc ha chiuso nono, con Carlos Sainz a chiudere la top ten, ma non è tanto questo il punto. Anche in un week-end dove l’Aston Martin non era affatto competitiva, si è riusciti a chiudere alle spalle di Fernando Alonso, su una verdona che ormai non ha più lo sprint iniziale, e che è giunta solo settima.
La Ferrari non riesce mai a massimizzare il proprio potenziale, ed è stata anche rallentata dall’ennesima strategia suicida ordita dal muretto. A tutto ciò si aggiungono i diverbi tra i piloti, che dopo il buon rapporto iniziale ora cominciano a dare segni di cedimento, principalmente per colpa di Sainz.
Lo spagnolo non favorisce un bel clima all’interno della squadra, e durante le qualifiche si è duramente scagliato contro il compagno di box. A questo si aggiunge un passo gara che è tornato ad essere deficitario, e tutto questo è chiaramente deleterio per le speranze di rinascita e di secondo posto tra i costruttori.
La gara di Silverstone ha riportato la Ferrari sulla terra, con il secondo posto di Charles Leclerc in Austria che ora è un lontano ricordo. Ancora una volta, con temperature fredde, la Rossa ha fatto una fatica immane ad accendere la gomma, un problema che dura da troppo tempo. Sin da quando ci sono le Pirelli, anno 2011, con le Hard la Rossa non è mai stata competitiva, e tutto ciò, visto il tempo che è passato, è a dir poco raccapricciante.
Alla fine della gara, la disfatta è stata commentata dal team principal Frederic Vasseur, che ha parlato nella conferenza stampa dedicata alle squadre: “Siamo riusciti a migliorare il problema del degrado, che era quello principale ad inizio anno, ne abbiamo di meno ora. Avevamo comunque meno passo rispetto alla Mercedes, ma non eravamo messi peggio in termini di degrado. Sapevamo che qui avremmo fatto fatica, siamo molto instabili con il vento. Inoltre, abbiamo perso molto tempo prezioso con la Safety Car“.
Proprio a tal proposito, Vasseur ha parlato della tattica Ferrari, che di certo non è stata geniale: “Stavamo lottando con Russell, ci siamo fermati presto perché temevamo il degrado. Tuttavia, non lo farei di nuovo se si potesse tornare indietro“. Vasseur ha dunque ammesso un passo non all’altezza, ma ha anche puntato il dito su una tattica non ottimale, che ancora una volta, è costata tante posizioni e dei punti pesanti.
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