Truffa telepass, la magistratura ha accusato un cittadino di Frosinone per una truffa che negli anni è stata praticata da più cittadini ai danni della società autostrade. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
C’è una nuova truffa su strada che di recente i magistrati hanno scoperto nel nostro paese. Alcuni giorni fa infatti, la Procura della Repubblica di Frosinone, ha comunicato di aver concluso le indagini su una truffa autostradale, finendo per accusare un uomo di 47 anni, di aver raggirato con frode la società autostrade.
Si è infatti scoperto che l’uomo era riuscito ad escogitare un suo sistema per evitare il pagamento del telepass tutte le volte che gli veniva richiesto nei suoi viaggi in autostrada.
Nello specifico, all’uomo i magistrati hanno contestato sedici passaggi illegittimi alla barriera del telepass, avvenuti tra il dicembre del 2020, e il dicembre del 2022.
L’uomo sarebbe secondo l’accusa riuscito attraverso un trucco ad evitare in modo totale il pagamento di questi pedaggi, ed è per questo che gli viene adesso notificato un avviso di conclusione delle indagini, con in allegato l’accusa per il reato di truffa continuata.
Ma com’è riuscito l’uomo a mettere in atto questa frode?
Secondo gli inquirenti in realtà utilizzava un metodo semplicissimo: l’uomo infatti si limitava ad accostarsi con la sua vettura al veicolo che lo stava prendendo e che si ritrova in quel momento a dover pagare il Telepass per il passaggio.
Nel momento in cui l’auto davanti a lui aveva completato il pagamento Telepass, e dunque vedeva la barra alzarsi per il passaggio, l’uomo si accomodava con la sua vettura, facendo dunque credere al software che in quel momento ne stesse passando una sola, mentre in realtà stavano transitando in quel momento due vetture.
E questa non è l’unica truffa che è stata segnalata dagli inquirenti nelle ultime settimane. In diverse città della Lombardia è stata ad esempio segnalata una nuova frode. Alcune persone hanno infatti denunciato dei venditori che si presentavano a casa delle vittime con lo scopo di proporre e vendere dei rilevatori per il gas.
Una truffa che inizialmente si presenta come la più classica delle visite da parte degli agenti di commercio. Tutti gli anziani che si interessavano a comprare questi rilevatori, venivano in seguito truffati al momento dell’acquisto.
Lo stesso venditore insisteva infatti che fosse necessario, per questioni legali, effettuare il pagamento tramite carta di credito. Una volta che prova il Pos alle anziane vittime, riusciva a cambiare all’ultimo la cifra digitata, senza che il povero malcapitato se ne accorgesse. E così, mentre l’anziano pensava di autorizzare un pagamento per qualche decina di euro, finiva invece per autorizzare un saldo di migliaia di euro.
A quel punto il rappresentante se ne andava di fretta lasciando in casa delle vittime dei finti rilevatori, e senza naturalmente consegnare fattura.
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