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Auto più sicure: quali saranno gli ADAS obbligatori

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Chiara Rainis

A partire dal 2024 alcuni aiuti alla guida diventeranno di serie per incrementare la sicurezza delle auto. Scopriamo tutti i dettagli.

Sulle auto di nuova omologazione a partire dallo scorso 6 luglio sono state apportate diverse modifiche. Il tutto volto ad incrementare il livello complessivo della sicurezza. Tanto che certi accorgimenti dovranno diventare di serie dal 2024. Il primo passo effettuato nel 2022 è stata l’introduzione dell’obbligo della scatola nera su automobili e furgoni.

ADAS Auto (AdobeStock)

Grazie agli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems, in italiano Sistemi di Assistenza alla Guida) che verranno via via inseriti di prassi, si dovrebbero risparmiare fino a 72,8 miliardi di euro. Cifra che più o meno corrisponde ai costi diretti ed indiretti legati ai sinistri e ai premi assicurativi.

Il target che ci si è posti è di far calare al di sotto del 51 per milione di abitanti in Europa (in America il rapporto è di 121 ogni milione), il numero di vittime.

Auto, quali sono i nuovi sistemi adottati

Per rendere tale traguardo fattibile, cosa dovranno contenere i veicoli del prossimo futuro? Per prima cosa dovranno essere predisposti per l’etilometro e possedere il cosiddetto alcolock, già in uso in Francia e nel nord Europa. Il dispositivo rileva il tasso alcolico nel sangue del conducente impedendo l’avvio del motore in caso di dato superiore al limite determinato dalla normativa.

In secondo luogo deve essere presente il sistema che avverte del rischio di collisione, emettendo un suono o un segnale visivo. Qualora non vi sia reazione da parte del guidatore, i freni si attivano in maniera automatica, così da ridurre la gravità dell’impatto o possibilmente evitarlo. In funzione tra i 10 e i 60 km/h, dà buona risposta su fondo asciutto fino a 45 °C.

Le nuove macchine saranno dotate altresì di protezioni extra. Ovvero di parabrezza più resistenti, per scongiurare danni a ciclisti e pedoni in caso di investimento. E una carrozzeria più solida per conferire maggior protezione nell’eventualità di un impatto laterale.

Quindi, dell’ISA (Intelligent Speed Assistance) che permette di restare all’interno dei limiti di velocità di un determinato tratto stradale, grazie ad una telecamera in grado di leggere i cartelli e le mappe del navigatore. Si attiva all’accensione del mezzo, ma si può tranquillamente spegnere. Sulle automobili più evolute è possibile, tramite un tasto, impostare il ritmo da tenere.

Non mancherà lo strumento che rileva l’uscita da una corsia, ossia quando l’auto si posta senza che siano state inserite le frecce. A quel punto scatta l’allarme. E se non vi è reazione, sterzo e freni si mettono in funzione da soli per riportare l’autovettura in carreggiata. Questo tra i 65 e i 130 km/h.

Ci saranno diversi dispositivi di monitoraggio dell’attenzione. In particolare il rilevatore di sonnolenza che analizza i movimenti del volante. Se ad esempio dopo una rotazione segue una controsterzata brusca, è possibile che chi guida abbia avuto un colpo di sonno.

Già abbastanza diffuso, diventerà di serie il controllo dell’area posteriore in retro. Non è ancora nota la soluzione che si andrà ad adottare, ma è probabile che si opterà per ulteriori telecamere e sensori. L’obiettivo è di evitare di colpire cose e persone quando si sta andando indietro.

Infine, come abbiamo anticipato, dovrà essere presente la scatola nera in grado di registrare la velocità dell’auto, l’azionamento dei freni e altri parametri fondamentali in caso di urto. Non può essere disattivata. I dati, comunque, restano anonimi e utilizzati solo alla bisogna.

La definizione di tali direttive ha coinvolto un ampio numero di soggetti, gruppi pressioni e istituti di ricerca. E ovviamente non sono mancate le critiche. Qualcuno, infatti, ha alzato il sopracciglio sulla mancanza di un device in grado di diminuire automaticamente la velocità quando si superano i limiti. Altri, invece hanno espresso perplessità sulla capacità della camera di leggere i segnali stradali, soprattutto se poco visibili o consumati. Altri ancora hanno biasimato l’imposizione delle rivisitazione di vetri e scocche, ritenuta superflua essendoci già la frenata automatica.

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